

Anemòs et Sophià cari corvi miei reali .
spirituali sovrannaturali e neri
unione ed amore dei miei innati desideri
sublimali rituali sinceri
del mio destino di gloria messaggeri
aperto ho le mie nere ali
più in alto delle vostre
allorquando filosofali animali
fedelissimi mi accoglieste
sulla cima ove la filosofica vittoria si brama
ove il nostro vulcano ci ama
ove la nostra fierezza vola
le nere ali apre e gli spiriti vitali invola
in una danza di guerra il drago immola
e sul sommo cratere il sogno della realizzazione trova
anticamente mi conosceste, mi chiamaste e mi onoraste
mi appariste, mi seguiste e mi esaltaste, mi aspettaste
e fedeli miei vassalli sotto le ali nere del vostro signore vi poneste
e per la via ove il drago sarà da me matato mi incitaste
e quando salii sulla vetta del mio albero trono
che da un irto grumo di sangue di fuoco del mio padre vulcano
s’innalza proiettandosi sublime in cielo e più ancora lontano
scagliandomi soave in cima sotto la celeste volta tra il Dio è e l’io sono
con il cratere mio vesuviano di cui mi corono
dietro il mio capo a farmi onorevole fregio
con il mio bosco danzantemi innanzi a darmi amorevole privilegio
fu allora che voi miei fedelissimi scudieri
sulla mia scapigliata lunga chioma scura a farmi corona volteggiaste
sulle mie nere ali in apertura, batteste e fluttuaste
il vento con le vostre nere ali, e con verso di voce sicura m’invocaste
io urlai il mio nome e voi il vostro urlaste
tra noi sempre eterna fede sia
voi veicolo dell’anima mia
nel volo tra la guerra e la vittoria, tra la morte e la resurrezione
ed io vostra assoluta unione
e compimento come è filosofia
di Anima e Sapienza
tra noi sempre eterna unione sia
voi miei scudieri fidi vassalli d’onore
ed io vostro amato e amante signore
Anima Sapienza e Filosofia.





