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Domine DIO quando soffiò nelle mie membra di folletto l’Anima mia,
era molto esaltato,molto più esaltato del solito,cavalcava tutti i suoi
spiriti vitali e tempestava sfuriando di Sé tutti gli elementi della natura,
sua creatura, …con un respiro infinito implicitava in Sé tutto il suo creato
omnicompreso in Uno, con un sospiro infinito lo esplicitava nella natura
in molteplice, e con un soffio esplose in Atto l’Anima mia…
ma era così esaltato ma così esaltato che l’anima mia gli sfuggì esaltata,
e così la fece di ipersensibilità, insostenibile ipersensibilità malata;
così assurdamente e terribilmente inquietata da essere destinata
ad una vita diversa da tutto il resto del creato d’anime.

Egli diede in dono all’Anima mia questa sofferenza mentale,
questa inquietudine esistenziale, poiché sono le sofferenze i doni di
DIO, perché sono le sofferenze le misure delle grandi Gioie,
che sono il loro riscatto finale, la loro Rivelazione,
poiché sono le insostenibili innate inquietudini esistenziali che rendendo
invivibile il proprio stato trasportano la volontà verso la realizzazione
di un Essere più alto.

Ben presto scoprii d’esser diverso, spavento ed esaltazione trascinarono
sempre di più l’anima mia oltre la soglia d’una vita normale d’una vita
sociale. Atrocemente inquietatissima l’Anima mia dall’ipersensibilità folle
di tutte le contraddizioni dell’esistenza,di tutti i pensabili,i conoscibili,
le sensazioni forti, i dolori dell’anima e i suoi piaceri, i mali del mondo
e le sue realtà contraddittorie, la volontà di porre Dio e il suo sfuggire;
necessità inquietissima dell’Anima mia di volgere le realtà particolari tutte,
nell’universale filosofico; necessità di razionalizzare le intensissime
ipersensibilità, di volgerle in conoscenza filosofica, in accettazione
filosofica, e spaventoso assoluto piacere nel volgere il kaos delle mie
inquietudini mentali, il kaos del pensabile nel  “Dio-Filosofia”
assoluta Armonia della mente mia… L’assordante,sofferente
ipersensibilità, iperintellettualità, necessità di conoscere di capire
di volgere il grave in alta filosofia, questa assordante indistraibile realtà
dell’Animamia, diveniva armonia di musica divina se sublimata nella
percezione filosofica della realtà del ciò che è !
Questa realtà mentale, questa assolutizzante vocazione fece la vita mia…
Incapace di vivere la contingenza, le realtà contingenti per sé stesse
incapace di vivere una vita “normale”senza soffrire, senza soffrire
l’assenza di appercezione filosofica,senza soffrire
ipersensibilità, iperintellettualità, poiché capace di potere filosofico,
capace di porre le realtà in filosofia, e allucinato,rapito con volontà
spaventosamente sicura e coerente da questa necessità: l’unico possibile
equilibrio sulla mia innata follia è Filosofia !
…che ponga amore dell’essere ciò che sia…sia !

Già vivendo sul limite da tempo o forse da sempre, lasciai definitivamente
la vita sociale, la vita in comune con le altre anime, la vita nel “mondo”,
oltrepassai la soglia della normalità mondana e le sue esigenze
per vivere e realizzare la mia follia…Andai definitivamente a guerreggiare
i draghi della mia mente, vivendo come difficilmente si riesce credere
i miei vent’anni e oltre, un’odissea di dodici anni, nell’autentica e fiera
solitudine a pensare filosoficamente le realtà dell’esistenza,
per volgere il reale in filosofia, per volgere la mia follia in filosofia,
per sublimare la mia ipersensibilità .   

La mia gioventù guerreggiando i draghi, solo oltre la soglia,
giorno dopo giorno, anno dopo anno,per realizzare quel dono di Dio
per matare quel drago e cavalcare quella sua energia che realizzava
l’Anima mia  innata esaltata, realizzava la sua ipersensibilità
nella estasiante, esaltante meravigliosa percezione filosofica dell’esistenza,
dell’essere così come volevo essere, così come dovevo essere
poiché Dio esaltato quando esaltò creandola l’Anima mia,
non pensò per me mezze misure tra l’inquietissima sofferenza nel vivere la
realtà contingente e la meravigliosa gioia nel viverla sublimata in Filosofia.

…Questo il mio destino che confesso alla mia coscienza,
che mi portò a vivere una vita in disparte, un’odissea temporale e spirituale
nel pensiero astratto del reale,a girare in cerchio follemente,
soffrendo atrocemente e filosofando grandiosamente, una vita solitaria
a girare nel mio cerchio, un cerchio di pensiero, una guerra filosofica,
la mia filosofollia…                          
Una vita da sciamano interagendo assolutamente con le realtà mentali,
i draghi della mia mente e con i luoghi più alti e selvaggi della natura
per i miei sciamanici rituali d’Ammazzadraghi,
momenti di assoluta coscienza dell’essere mio …mio e di Dio.
E questo fui io,dall’ Halloween del 22° compleanno di vita, e questo son io
…io che giro in cerchio, io che sfurio nei miei boschi,
che parlo con i loro alberi, che li scateno in danze, io che per compagni
ho gatti pensanti e per unici amanti, io che ho il mio albero pulpito
e il mio albero trono, i miei covi, i miei poggi sacri, il mio tempio
e le esperienze di prodigi vissuti sui luoghi più sacri delle mie montagne,
io che conosco e adoro la Madonna dei folletti e che so far esplodere
l’Anima mia sotto la volta celeste fino a Dio
…io che realizzo sublimandola da sofferenza in Gioia
la mia Follia in Filosofia !

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