

Io lodo la magnifica fierezza
Di chi avverte sé, come essenza diversa dall’essere comune,
come essenza unica nell’universo e nella sua ineffabilità
la cui raggiungibilità è schiudere varco all’arcano della conoscenza
e misterioso compenetrarsi con un “io” che è “unicum”, sacro et prezioso,
essenza autentica essente nell’essere ed essere stesso,
ciò che è, microcosmo dell’universo ed universo stesso.
Io lodo la poeticissima timidezza
Dell’essere introverso che non sa atteggiare sé
In precostituite strutture formali dell’esistere
Nel gioco alienante del viver sociale del piacere all’altro per piacersi
Ma interiorizza l’universo, conferendo alla realtà
quel taglio soggettivo che le conferisce vita
tramutandola in un io che è il ciò che è
ed in questa introversione crea come un piccolo Dio
un mondo proprio autentico e libero
che è la vera potenza dell’Essere
il quale solo nella solitudine introversa coglie l’Anima del mondo…
…è questa l’inconsapevole potenza d’essere
e la misteriosa ricchezza dell’essere introverso
che di questa poeticissima ipersensibilità si spaurisce
s’intimidisce e la tien segreta…
come tutto ciò che è sacro.
Io lodo l’indomita purezza
Di chi spirito Assoluto di sostanza sferzante
Più potente d’ogni moda d’essere e convenienza,
non conosce compromessi, né mediazione, né ridimensionamenti
all’idea piena e assoluta d’Amore,
Anima indomita d’essere “idea”
Strutturata sola per l’immenso
Non la piega la solitudine ma l’impreziosisce
Egemonica d’un corpo che è suo degno prezioso simulacro,
Anima soffiata da Dio in un momento d’esaltazione,
Anima fiera che oltre ogni sofferenza
Vive solo l’Assolutezza delle proprie immense idee
E ciò che dall’Anima viene
E ciò che per l'Anima viene.
